Il Gazzettino – Venezia-Palermo, febbre da playoff: code al botteghino
La febbre da serie A sale e il negozio del Venezia a Rialto ieri è stato preso d’assalto dai tifosi per assicurarsi un tagliando per assistere alla gara di venerdì. Il 24 maggio prossimo sarà infatti la data che stabilirà chi tra il Venezia e il Palermo andrà in finale dei playoff per cercare di salire nella massima serie. Una febbre che in città sta esplodendo, si pensi che la prevendita ha toccato i circa 5mila tagliandi venduti.
Del resto, è fresca la memoria delle emozioni che solo tre anni fa il “doge” Bocalon aveva regalato ai tifosi grazie al gol contro il Cittadella, relegando i granata ad un’altra
stagione in B, portando i lagunari in A sotto la guida di Paolo Zanetti. Oggi in panchina
c’è un altro Paolo, Vanoli, a elettrizzare il tifo lagunare, al punto da arrivare anche oltre i confini del territorio provinciale per sostenere gli arancioneroverdìi.
Ieri per andare a Palermo era necessario esser in possesso del biglietto settore ospiti, venduto però solo a chi aveva la residenza fuori dal Comune di Venezia, motivo per cui a fronteggiare i cori e la bolgia del Barbera c’erano solo due stoici tifosi lagunari. Dino Benacchio e Giacomo Bon hanno in comune la nascita in laguna e la residenza fuori territorio comunale. Il primo infatti abita a Conegliano, mentre il secondo si è trasferito a Milano. Benacchio è insegnante, Bon fa il rappresentante di farmaci e non si sono fatti intimidire dalla proporzione improba: 33mila contro due. Diversi gli approcci, il primo ha scelto il treno delle 19.47 di domenica da Mestre (arrivo alle 17 del lunedì a Palermo), mentre il secondo ha scelto l’aereo da Verona nel pomeriggio di ieri. Simili i costi, circa 3-400 euro la spesa media che sostenuto hanno ciascuno dei dovuti in quella che è una “sana follia”.
Uguale la passione per il club arancioneroverde, seppur declinata in diversi momenti. «Il primo ricordo che ho è il 4-3 contro la Juve», afferma Bon. Per Benacchio invece è la «Storica promozione contro il Cesena del ’91, con il rigore parato da Bosaglia e una maglietta sfilata a un calciatore nell’invasione di campo». «Ho un figlio di tredici – propone Bon – anni unico tifoso tra milanisti e interisti, mi piacerebbe coinvolgerlo in qualcosa con il Venezia». Mentre il prof di Conegliano prima si augura «che la squadra venga sotto la curva a lanciarci una maglia», per poi rilanciare «Non sarebbe male un abbonamento per le gare interne del prossimo anno, magari in serie A». Con buona pace per la scaramanzia.