Il ‘nuovo’ Palermo può puntare alla A con tante armi in più

  1. letta: 130 volte
  2. lettura in '
  3. 0
  4. 0
    0
  5. + -

Le aquile sono tornate a volare, è tornato l’entusiasmo e adesso c’è anche il Palermo di Corini nella corsa per la Serie A diretta: è inevitabile dopo gli ultimi risultati che hanno visto il club della galassia City crescere di gara in gara fino all’ultimo 3-0, senza appello, inflitto al Bari al “Barbera” proprio lì in casa dove nel girone d’andata si faceva fatica a centrare il risultato con il terrore di eventuali contestazioni.

Un trend totalmente invertito grazie alle quattro vittorie consecutive tra le mura amiche con Pisa, Cremonese, Modena e poi contro i biancorossi, che ora donano la percezione di un gruppo galvanizzato e conscio delle proprie possibilità. Traguardo (iniziale, per carità) raggiunto con l’applicazione — mantra del “Genio” — e col lavoro visionario del direttore sportivo che ha fatto sue le indicazioni della casa madre per mettere a segno dei colpi da subito decisivi in sede di mercato. Dalla richiesta di profili giovani e futuribili ma assolutamente pronti a scendere in campo per fare la differenza, Rinaudo ha tirato fuori dal cilindro tre nomi e due di questi sono già protagonisti delle pagelle stilate in tutta Italia.

L’ex Juve ci ha provato sin dal match col Catanzaro in cui è stato gettato nella mischia stupendo per movimenti e intensità. A inizio seconda frazione una sua accelerazione avrebbe potuto addirittura portare al vantaggio; invece, il primo gol è arrivato contro l’undici di Marino grazie a un destro di contro balzo che ha pietrificato Brenno infilandosi all’incrocio. Inchino e standing ovation dalla curva: un’emozione da condividere con i parenti, per l’occasione presenti allo stadio.

E c’è anche Diakité, nell’equazione del successo, che si è presentato carico e soprattutto al momento giusto dato l’infortunio di Lucioni costretto a rientrare a metà marzo. L’ex Ternana ha fatto sua una fascia destra considerata senza padrone dopo l’addio annunciato di Mateju che non dava le giuste garanzie in termini di spinta e in seguito all’avvicendamento di vari interpreti adattati per l’occasione (vedi Graves). Può anche giocare da centrale, però, anche se al debutto si è mostrato nella veste di martello pneumatico, spingendo sull’out e obbligando gli avversari al fallo. Suo il merito della punizione da cui è scaturito il 2-0 sul Bari.

Redazione

Condividi su
Fonte della notizia: tuttoB.com

I vostri commenti

Non ci sono ancora commenti

Lascia un commento

Ultimi video caricati

Questo sito Web utilizza i cookie e richiede i tuoi dati personali per migliorare la tua esperienza di navigazione. We are committed to protecting your privacy and ensuring your data is handled in compliance with the General Data Protection Regulation (GDPR).