Palermo orfano di Coulibaly fino a gennaio. Senza il senegalese il trittico orribile di fine ottobre
Quando si sente parlare un allenatore della propria squadra, spesso, questo tende ad evidenziare l’importanza del collettivo e il maggior peso specifico che questo ha rispetto alle singole individualità. Discorso, ovviamente, carico di una buona dose di tattica visto che fra i compiti di un gestore c’è appunto quello di ‘gestire’ tutte le risorse al meglio. La realtà dei fatti, però, racconta che all’interno di un collettivo ci sono calciatore che rivestono un ruolo di maggior rilievo rispetto ad altro: il bomber, ad esempio, o il capitano, giusto per citarne alcuni.
In casa Palermo uno degli “speciali” della rosa di Eugenio Corini risponde al nome di Mamadou Coulibaly. Il centrocampista senegalese arrivato in estate dalla Salernitana nel giro di poco tempo è stato in grado di prendere possesso di un ruolo centrale nella mediana e, più in generale, nell’architettuta tattica rosanero.
Per questo motivo la “lesione di primo grado del muscolo soleo della gamba destra” rimediata dal classe 1999 nei giorni scorsi preoccupa e non poco la realtà siciliana in vista delle ultime due gare del 2023 contro Como e Cremonese. Anche perché quando il numero 80 rosanero fu costretto a saltare per un altro problema fisico tre gare a cavallo fra ottobre e novembre il Palermo ha pareggiato in extremis con lo Spezia e perso contro il Lecco (sempre al ‘Barbera’) e contro la Sampdoria a ‘Marassi’ il 4 novembre.