CorSport: “Dr. Pink e Mister Black. I due volti del Palermo”
Dr. Pink e Mister Black. I due volti del Palermo, paralizzato dalle responsabilità ed inguardabile per vasti tratti del match col Pisa (l’inizio dei due tempi), poi improvvisamente capace di giocate di fino ed autore di gol di pregevole fattura, ben 6 nelle ultime due partite, e di spezzare comunque quello che stava diventando un tabù delle gare interne, tornando al successo dopo oltre un mese (l’8 novembre l’1-0 sul Brescia). A quali dei due dare maggior credito? E come si può intervenire per trovare un equilibrio diverso, congeniale ad una squadra che abbia nel mirino le prime posizioni? In ogni caso, pur al termine di una prova che ha lasciato tanti interrogativi, gli effetti sulla classifica sono stati clamorosamente positivi: il Palermo è stato l’unica squadra fra le prime 8 a vincere, dunque ha recuperato punti su tutte. Adesso il 3° posto dista solo 3 lunghezze ed è detenuto dal Como, contro cui sabato i rosa giocheranno quello che può tornare a definirsi uno scontro diretto.
Il blocco mentale. A Palermo si continua a vivere la bizzarra situazione di un allenatore che non convince moltissimi appassionati ma che la società non intende assolutamente mettere in discussione, ritenendo più corretto portare avanti un progetto globale che verrà giudicato solo al termine della stagione, quando peraltro a Corini scadrà il contratto. Di quest’atmosfera però non si giova certamente la squadra, che soprattuto al Barbera gioca con una tensione palpabile, subisce spesso e volentieri il palleggio avversario, fa fatica a costruire sul pressing, sembra sempre in ritardo sulle palle contese. Sabato, però, alla prima giocata riuscita è come se qualcosa si fosse sbloccato: sono riemerse le qualità individuali e si sono finalmente visti i due-tre principi basilari di gioco su cui la squadra è stata impostata in estate. Le combinazioni fra gli esterni e Brunori, come nel gol del 2-0, i filtranti per smarcare l’uomo (primo assist stagionale di Gomes), il movimento a rientrare sulla fascia con cross per l’inserimento di un centrocampista (la rete decisiva di Segre). Più la sensazione che il Palermo sa diventare molto pericoloso negli spazi, e dunque dà il meglio in contropiede, come del resto capitava l’anno scorso.