Serie B Palermo-Pisa 3-2: i rosanero escono dalle montagne russe con una vittoria

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Quattro partite in una per il Palermo: la prima in balìa delle onde, incapace di organizzare una sola manovra e chiuso in difesa a rincorrere gli avversari; la seconda, scampato il pericolo del gol annullato a Marin, dell’improvvisa metamorfosi e dei due gol raggiunti con manovre rapide che non si vedevano da tempo; la terza è quella del crollo psicologico di fronte alla prevedibile reazione del Pisa in avvio di ripresa, che costa due reti al passivo e il pari momentaneo in soli dieci minuti; la quarta un regalo di Marin, fino a qual momento il migliore dei suoi, che serve sul vassoio a Corini la possibilità di giocarsela per mezz’ora in superiorità numerica e di schierare così Soleri per dare alla manovra una sponda e una marcia in più. La decide il solito Segre, al terzo gol stagionale e soprattutto al secondo consecutivo. Aveva dato il 3-1 ai suoi nella gara con il Parma e adesso realizza, con la consueta incursione vincente di testa, il gol che tiene in sella Corini.

Ma l’allenatore farà bene a rivederla più volte, perché non sempre c’è un Marin che entra duro sull’avversario (Coulibaly), non sempre un arbitro (Collu) disposto a rivedere al video un’azione sulla quale si è già pronunciato (estraendo il giallo) e soprattutto non sempre giocare in superiorità numerica significa vincere, come insegnano le partite di Bari e Terni. Del resto, il Pisa poteva chiuderla già nei primi venti minuti, durante quel tiro al bersaglio sul quale Pigliacelli si è sempre fatto trovare pronto: già al 4′ sulla bordata piena di effetto del portoghese Esteves, un minuto dopo su Barbieri, all’11’ su Veloso e al 17′ su Marin. Ma al traguardo del minuto numero 20 l’estremo difensore non può fare nulla sul colpo di testa di Marin, solo soletto sulla palla svirgolata da Valoti e schizzata docile verso il rumeno guardato non proprio a vista dai difensori rivali. Il caso vuole che il giocatore del Pisa sia in fuorigioco di un’unghia. Se ne accorge solo il Var. Gol annullato, pericolo scampato, Palermo rinfrancato.

La partita dei padroni di casa comincia lì, il primo squillo arriva al 25′ con una palla messa al centro da Di Francesco che nessuno tocca e che Nicolas vede sfilare a lato dopo avere spedito tre preghiere in cielo. Quattro minuti dopo si vede nettamente che è davvero un altro Palermo: nella grinta di Graves e Coulibaly, che in tandem escono da un groviglio sulla fascia destra; nel fosforo di Gomes, che imbecca sulla corsa Insigne; nella tecnica dell’11, che con salto si mette in condizione di calciare e poi fa secco senza problemi Nicolas. Tutto molto bello e soprattutto molto rapido.

Meno bello il solito buco di due minuti dopo, quando Pigliacelli si supera e chiude la strada all’anguilla Barbieri, sempre pronto a sfuggire a tutti, ma non alla saracinesca umana col numero 22 sul retro. Un altro pericolo scampato che dà benzina al Palermo, che in pochi minuti si rende più volte pericoloso (girata debole di Brunori, cross basso insidioso di Lund, volée imperfetta di Brunori, recupero di Barbieri ancora su Brunori) e infine affonda il colpo del 2-0, con Insigne che da destra vede il movimento del capitano e lo serve al bacio, Hermannsson arranca e il 9 incrocia di prima intenzione senza lasciare scampo a Nicolas.

Potrebbe essere la fine di un incubo, ma i sonni del Palermo chissà per quanto ancora saranno turbati. L’inizio della ripresa è proprio il prototipo dell’incantesimo. In campo c’è solo il Pisa, che scodella cross su cross, dà a Pigliacelli il tempo per un altro intervento risolutivo su Vignato, poi colpisce: bum-bum. Marin, stavolta servito da posizione centrale, stoppa e segna un rigore in movimento. Valoti poco dopo si fionda al volo sulla palla da destra del solito D’Alessandro e riapre la stagione dell’ansia della banda-Corini.

Fortuna che Coulibaly è un combattivo e che per fermarlo Marin decida di ricorrere ad un’entrataccia. Per Collu è giallo, per il Var di più. L’arbitro va a constatarlo di persona: il rumeno lascia il campo e i suoi in dieci, fine dell’incubo. Palermo all’arrembaggio. Entra Soleri, Marconi manda fuori di testa, Di Francesco… No, sull’azione del 69′ occorre fermarsi e assaporarsi la prodezza dell’ex Lecce: il cross di Insigne è alto per la testa di Soleri, Di Francesco l’ha già capito da un pezzo e al momento giusto si coordina e in sforbiciata fa capire ai 16 mila del Barbera perché il Palermo l’ha preso. La dea bendata gli volta le spalle e spinge il pallone sulla traversa. Nicolas ringrazia, non avrebbe potuto prenderla mai.

Passa un minuto e ancora Di Francesco, sempre su servizio di Insigne, viene anticipato di un soffio dall’opposizione fisica del portiere. Lo stesso Insigne si mette in proprio e impegna Nicolas con una conclusione centrale. La spinta del Palermo sembra decrescere, Piccinini prova a vedere se Pigliacelli è ancora concentrato (e lo è), i due allenatori cambiano sei uomini in un colpo solo, poi è il momento di Segre. Partita difficile la sua, a lottare contro Veloso e Marin il numero 8 ha sofferto. Ma la verve di Insigne, schierato a sorpresa nell’undici di partenza, quest’oggi merita un’incursione delle sue. Sul cross dalla destra Nicolas apre la caccia alle farfalle e Segre l’anticipa di netto, inzuccando in fondo al sacco.

Il Pisa allora prova a pareggiarla, ma non c’è benzina supplementare per una squadra che nel primo tempo ha speso molto ed ora arranca in dieci uomini. Così, il Palermo fa girare palla e fa scorrere il tempo, finché in pieno recupero ha la grande chance per chiudere la gara. Solo che Brunori, davanti a Nicolas, anziché tirare in porta come ha fatto Segre domenica, prova una giocata alla brasiliana. Ma brasiliano è anche Nicolas, che non si fa aggirare e gli sfila il pallone.

Come può lo stesso giocatore segnare da centrocampo e poi sbagliare da due passi? Misteri della stagione 2023/24 del Palermo. Avessimo la risposta, la suggeriremmo a Corini, che ancora si arrovella nel trovare la quadra. Intanto, sono tre punti in più, settimo posto e promozione diretta a (soli) sei punti. Sabato prossimo, sull’altro ramo del Lago di Como (non quello manzoniano, per intenderci), occorrerà dare continuità a questa vittoria agrodolce e consegnare un panettone farcito a quell’allenatore che molti pensavano il panettone non riuscisse a mangiarlo.
Palermo-Pisa 3-2

RETI: pt 29′ Insigne, 42′ Brunori, st 4′ Marin, 9′ Valoti, 35′ Segre

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli 7; Graves 6.5, Lucioni 6, Marconi 6, Lund 5.5 (30′ st Aurelio sv); Coulibaly 6 (19′ st Soleri 6), Gomes 6 (32′ st Stulac 6), Segre 6.5; Insigne 8 (42′ st Valente sv), Brunori 6, Di Francesco 6.5 (32′ st Di Mariano 6). In panchina: Desplanches, Kanuric, Buttaro, Nedelcearu, Vasic, Henderson, Mancuso. Allenatore: Corini 6

PISA (4-2-3-1): Nicolas 6; Barbieri 7, Caracciolo 6 (39′ st Masucci sv), Hermannsson 5.5, Esteves 6.5; Miguel Veloso 6, Marin 6.5, D’Alessandro 6.5 (32′ st De Vitis 6), Valoti 6.5 (32′ st Nagy sv), Vignato 6 (19′ st Piccinini 6); Moreo 5.5 (32′ sy Gliozzi sv). In panchina: Loria, Campani, Leverbe, Tramoni, Mlakar, Arena. Allenatore: Aquilani 6

ARBITRO: Collu di Cagliari 6

NOTE: giornata umida, terreno in discrete condizioni. Espulso al 15′ st Marin per scorrettezze. Ammoniti: Lund, Lucioni, Soleri, Hermannsson, Brunori. Angoli: 2-9. Recupero: 2′; 6′.

Nella foto di Tullio Puglia l’abbraccio fra Segre e Insigne dopo il gol del 3-2

Redazione

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Fonte della notizia: gds.it

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