GdS: “Difesa di ferro, attacco atomico e Samp in crisi: chance Palermo”
Non c’è nulla di meglio di una trasferta per dimenticare il mezzo scivolone con lo Spezia e quello intero con il Lecco: le partite esterne sono una vera e propria comfort zone per il Palermo, in quanto ha conquistato 13 punti su 20 lontano dal Barbera. Il prossimo impegno è contro la Sampdoria in crisi nera, ma la gara nasconde più trappole di quanto si possa pensare e i rosa non hanno nessuna intenzione di replicare il flop di domenica contro Bonazzoli per cui scenderanno in campo per ottenere il quinto successo esterno consecutivo.
A Marassi Corini spera di ritrovare quella solidità difensiva e sulla qualità offensiva che lo hanno accompagnato nelle precedenti trasferte: tra i campi conquistati dal Palermo ci sono Reggio Emilia e Venezia, dove nessun’altra formazione di Serie B è ancora riuscita a vincere, senza dimenticare i successi con Modena, a -1 dai rosa ma con una partita in più, e Ascoli.
L’unica trasferta in cui il Palermo non è riuscito a fare bottino pieno è lo 0-0 di Bari all’esordio, ma al netto degli episodi quella squadra non aveva ancora un’identità vera e propria, con gli ultimi innesti di mercato (Lund, Henderson, Coulibaly) arrivati nei giorni successivi.
La difesa dei rosa, fuori casa, è la seconda migliore del campionato con appena due gol subiti (il Brescia, non ancora bucato lontano dal Rigamonti, ha giocato tre partite fuoricasa contro le cinque di Brunori e compagni): agli avversari non sono mancate le opportunità per segnare, ma la retroguardia è riuscita quasi sempre a disinnescarle grazie all’esperienza della coppia centrale, al ripiegamento dei terzini, alle parate di Pigliacelli e talvolta grazie alla dea bendata.
L’attacco ha invece molte più possibilità di scatenare la propria velocità rispetto alle gare casalinghe, nelle quali le difese avversarie tendono fin da subito a chiudersi: a Modena e Reggio Emilia il Palermo ha letteralmente banchettato in contropiede, tanto con gli scatti degli esterni quanto con le incursioni dei centrocampisti, e anche al Penzo ha sfruttato al meglio i movimenti sbagliati della retroguardia di Vanoli.