Amauri: “Comprerei il Palermo. Volevo tornare, ma Sagramola…”
Amauri poteva essere un calciatore del Palermo. Di nuovo. Lo ha raccontato a Salvatore Geraci in un’intervista rilasciata a Repubblica. I rosa avevano bisogno di ripartire dopo il fallimento e il brasiliano si propose, ma non arrivò risposta.
“Ecco la verità – racconta -. Chiamai Sagramola ma
non lo vidi convinto. Non mi rispose né sì, né no, ma solo: “Qui hai una
grande storia, le cose potrebbero cambiare …”. A me quel discorso non
interessava. Il passato è passato, avrei voluto scrivere un’altra
favola, ero disposto a scommettere sul mio futuro, ad accettare qualsiasi conseguenza positiva o negativa. E lui: “Sì, ma i soldi …”. Non me ne frega un cavolo dei soldi, tagliai corto. “Sì, va bene, ti faccio sapere”. Non mi ha più chiamato”.
Poi quello che risuona come un messaggio di eterno amore. “Ad avere quattrini, il Palermo lo comprerei io!
Per rifarlo come ai vecchi tempi. A volte la vita non lo permette.
Però, non si sa mai. Zamparini? Gli devo tutto. Come dimenticare che è
stato lui ad aprimi la porta del successo cedendomi alla Juventus?”
Infine l’opinione su Cavani e sul futuro della sua ex squadra:
“Ceduto alla Juve, gli dissi che sarebbe diventato il mio erede. E
comunque se è stato acquistato è anche merito mio. Foschi mi chiese
consiglio su chi prendere fra Cavani e Matusiak. Non avevo dubbi e dissi
Edy”.
“Seguo il Palermo. Brunori è italo-brasiliano come me.
È primo nella classifica dei marcatori e non vuole fermarsi. Ma i
problemi non sono i calciatori quanto i progetti e le possibilità
economiche. Mi auguro che gli attuali dirigenti, o quelli che verranno,
riescano a riportarlo in A e che torni lo squadrone che metteva paura
alle grandi e che ha fatto sognare una intera città”, conclude.