Elia: “Un’emozione giocare a Palermo, ma non voglio essere ricordato come il figlio di Firmino”

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«L’anno scorso ai playoff vedevo il Renzo Barbera pieno e dicevo dentro
di me: ‘Vorrei giocare lì un giorno”». Desiderio esaudito per Salvatore
Elia, che si è presentato così alla stampa e ai suoi nuovi tifosi.

L’esterno offensivo è il figlio di Firmino Elia, che tra il 2000 e il
2001 militò nel Palermo contribuendo con i suoi gol alla promozione in
Serie B: «È molto felice mio padre – ha detto in sala stampa -, ma la
prima cosa che gli ho detto e che non voglio essere ricordato come il figlio di Firmino. Voglio far bene per farmi ricordare come Salvatore Elia».

Il
giocatore ha parlato del suo primo gol: «Sono venuto qui per far bene,
ma non immaginavo un inizio del genere. Io sono un professionista, poi
quello che è successo lo sapete tutti. Non ho avuto timore, sono
arrivato con un nuovo mister direttamente. Mi sono trovato subito bene
con Corini e il nuovo direttore. Ogni squadra in cui sono stato mi ha
lasciato qualcosa. Palermo è stata una scelta sentita, può essere un bel
trampolino se dimostri quello che vali».

Sull’importanza del
gruppo e la qualità delle idee di Corini ha ammesso: «La nostra squadra è
un bellissimo gruppo, i vecchi ci hanno accolto benissimo. Quando in B
hai un bel gruppo fa la differenza. Corini ha le sue idee e le spiega
benissimo e noi le riusciamo a cogliere. Andiamo tutti nella stessa
direzione».

Soddisfatto anche dell’intesa con Brunori: «A livello
personale mi trovo bene con Matteo, è una grande persona sia dentro che
fuori dal campo, se può dà sempre un mano. La competizione aiuta sempre a
far meglio e siamo professionisti. Per i nuovi rinforzi siamo felici,
perché avere giocatori forti vuol dire essere competitivi e ti spinge a
dare il massimo in ogni partita. Inoltre sappiamo che così possiamo
competere con tutte le squadre, in una Serie B che è un A2, questo è
molto importante». All’obiettivo personale Elia ha infine messo al primo
posto quello di squadra: «Ho un obiettivo personale ma non lo rivelo,
l’importante è che raggiungiamo il massimo di squadra».

Redazione

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Fonte della notizia: gds.it

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