La Repubblica: “Reggina, accuse di finto credito per pagare dei debiti: perquisizioni. Squadra a rischio penalizzazione”
“La Reggina usò un finto credito per pagare dei debiti: perquisizioni. Squadra a rischio penalizzazione”, scrive La Repubblica.
Si tratta di una somma di 703mila euro: un versamento presentato come sponsorizzazione e ricevuto da una società sotto inchiesta a Bari, ritenuto fittizio dagli inquirenti. La Procura di Bari ha avvisato la Figc: ora la società rischia.
La società calcistica Reggina1914 srl (serie B) avrebbe ricevuto da una società sotto inchiesta a Bari – a titolo di permuta, quale pagamento di una sponsorizzazione – un credito fiscale ritenuto fittizio di oltre 703mila euro che avrebbe utilizzato, nell’aprile 2022, per compensare debiti tributari e previdenziali relativi ai periodi di imposta dal 2016 al 2020.
Perquisizioni nelle sedi della Reggina
Per questo il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, su disposizione del procuratore Roberto Rossi e del pm Lanfranco Marazia, ha perquisito le sedi della Reggina1914 srl, in modo da acquisire documenti utili alle indagini. La circostanza è stata segnalata alla Covisoc (Commissione di vigilanza sulle società di calcio) della Figc. Ora la squadra rischia una penalizzazione. La perquisizione ha riguardato la sede della società calcistica Reggina 1914 srl, in via delle Industrie, a Reggio Calabria, rappresentata legalmente da Paolo Castaldi, al momento non indagato, le autovetture e ogni altro luogo e le relative pertinenze nella disponibilità della società. Sono stati inoltre acquisiti i dati dei sistemi informativi e telematici nella disponibilità della Reggina, compresi i supporti di memoria e gli apparecchi cellulari per l’estrazione forense dei contenuti. La Guardia di finanza è alla ricerca di documenti, anche extra contabili, che potrebbero essere riconducibili alle attività illecite per cui si procede. In particolare si cercano i contratti e le bozze dei contratti di sponsorizzazione, scritture private, rubriche, agende, annotazioni, manoscritti ed ogni altro documento di interesse investigativo. La perquisizione è stata disposta d’urgenza per “non consentire condotte di occultamento o distruzione delle cose da ricercare”. In sostanza – si rileva in ambienti vicini alle indagini – la Reggina ha pagato con moneta inesistente la sua permanenza nel campionato di serie B.
Inchiesta sul riciclaggio a Bari
L’indagine che ha portato alle perquisizioni a carico delle sedi della Reggina calcio riguarda un’inchiesta barese a carico dell’imprenditore 49enne Alessandro Trerotoli, titolare della Unica srl, nella quale si ipotizzano i reati di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita […].