Palermo, Corini: “Dobbiamo reagire. Questa squadra si salverà”
Alla vigilia del match di domani pomeriggio contro il Pisa ha parlato in conferenza stampa il tecnico rosanero Eugenio Corini, ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: “Visita dei dirigenti City Group? Questa vicinanza l’abbiamo sempre sentita, è quotidiana, c’è stata anche a Manchester. La proprietà è molto vicina alla squadra, stiamo lavorando tutti insieme al meglio per uscire da questa brutta situazione. Vogliamo superare queste difficoltà che all’inizio non ci saremmo aspettati. Quello che ha reso difficile la situazione sono state le ultime due gare. Mi aspettavo una crescita della consapevolezza, perché venivamo da due settimane di ottimo lavoro, quando si sta cercando l’identità, la squadra deve cercare di trovare forza spostando l’inerzia dalla propria parte. Nelle gare contro il Sudtirol e la Ternana non è stato fatto. La squadra è stata messa sotto pressione, ma abbiamo i mezzi e la voglia per uscire da questa situazione. Abbiamo lavorato sulla costruzione a tre del Pisa, abbiamo lavorato su come pressare la loro costruzione del gioco. Stiamo cercando di capire come diventare più veloci ed efficaci davanti, perché a 25 metri dalla porta ci fermano. Dobbiamo reagire, mettere dentro tutto quello che abbiamo e possiamo farlo. Poi, sono sicuro che i tifosi apprezzeranno, perché si può perdere, ma non si può perdere l’anima e lo spirito della squadra. Il Pisa ha preso D’Angelo, che ha avuto un percorso lungo e positivo con quella squadra. Dovremo fare una gara aggressiva. Tutti i miei possono fare una partita aggressiva, la squadra si è preparata a questo. Io leggo delle bocciature, ma il calcio moderno funziona di scelte. E’ una ricerca continua che un allenatore fa per trovare la soluzione per cui per certe partite sono portato a prendere queste decisioni. Devetak? Non gioca da maggio e oggi, per me, non è in una condizione completa. Su Crivello ho fatto una scelta tecnica, poi ha avuto un problema al costato. Mateju è quello che adesso, in rosa, mi dà più sicurezza. E’ stata una settimana di concentrazione e dedizione. Domenica ho pranzato con Rinaudo e Zavagno, per parlare delle soluzioni da prendere. Ho detto alla squadra quello che pensavo e abbiamo lavorato molto intensamente. Abbiamo fissato dei punti da cui ripartire. Gli ho fatto vedere un documentario di Kobe Bryant, per parlare del suo atteggiamento vincente, uno ha saputo sporcarsi, nonostante il suo straordinario talento. Io ho cambiato mentalità a 28 anni, la tecnica l’avevo già, e da lì sono diventato una bestia. Io non accetto che si parli di leader, ognuno è leader di se stesso. Questa squadra sicuramente si salverà, non c’è nessuna partita spartiacque. Io voglio fare vedere semplicemente una reazione, far vedere che ognuno ha messo qualcosa in più. Dobbiamo renderci conto di chi siamo oggi cioè una squadra che deve salvarsi, per chi vuole appoggiarci, noi ci siamo. Siamo noi, però, che dobbiamo dimostrare per ripartire. Io in allenamento lo vedo chi lotta, e bisogna dimostrarlo domani in campo. Io spingo i miei giocatori ad andare sotto stress, voglio capire chi lo regge. Lavoro sulla reazione, c’è una ricerca continua. Ed è quello che voglio vedere domani. Se uno è aggressivo 4, voglio vedere che diventa aggressivo 7. Ripeto il mio esempio, a 28 anni pensavo solo al buon passaggio, ma da lì ho cambiato atteggiamento. Io non posso accettare gli ultimi minuti di Terni, non mi sento rappresentato da quello ma la responsabilità è mia. Domani dobbiamo fare una partita irreprensibile, ma non posso promettere che vinceremo. Io sono qua a combattere ma dobbiamo essere umili e dire che noi lottiamo per non retrocedere. Devo affrontare la realtà. Un campionato non è fatto da una partita fatta bene. Reggere ogni settimana, ogni partita, è una crescita costante, e i ragazzi devono capirlo. Però è necessario che ci sia un’identità costruita nel tempo, che non possiamo pretendere con 15 elementi nuovi. Sono tutti titolari per me, ci sono momenti della stagione. Sono tutti importanti, tutti forti. Si deve parlare di scelte, non bocciature, i miei giocatori sanno che ci sono. Io chiedo anche a quelli che sono in panchina di essere pronti al massimo. Tensione sabato con i tifosi? Di Mariano è stato molto chiaro, la squadra è andata a salutare i tifosi. Lui è stato chiamato e ha parlato coi tifosi. Di Mariano deve stare sereno e pedalare, il risultato arriverà”. Giocare da dietro? Ho ‘alleggerito’ Mirko da questo carico, anche perché poi diventava una giocata prevedibile. L’ha fatto di meno contro la Ternana, ma a volte comunque ha lanciato per gli attaccant”.