“Il Palermo ‘sbanca’ la Strega con Brunori”, titola il Corriere dello Sport oggi in edicola.
Incursione dei rosanero al ‘Vigorito’. Benevento non ci sta.
Dategli un pallone e Matteo Luigi Brunori farà di voi uomini felici:
lasciategli una sola occasione, bella o brutta che sia, e all’improvviso
spariranno il venticello calunnioso della crisi, il sospetto d’essere
finiti sul ciglio del burrone e il terrore che lasciano due sconfitte
alle spalle. In una partita anestetizzata dalla paura, capace
d’inchiodare Benevento e Palermo nel nulla, Matteo Luigi Brunori, in
arte il bomber (con nella testa il peso di due rigori sbagliati), ha
fatto la cosa che gli riesce meglio: spargere un sorriso per se stesso,
per Corini, per i 28 tifosi rosa in curva, e lasciare che Fabio
Cannavaro rimanesse ad attorcigliarsi nei propri pensieri, nei vari tabù
– mai vinto al «Vigorito» – e confinato in una classifica che è
impietosa e preoccupa. Il Palermo la vince dopo aver provato a non
perderla, standosene un bel po’ dietro la linea del pallone, però
consapevole di avere un uomo baciato dagli dei e dal suo talento,
esploso (9’) sullo scippo (ma con fallo) di Gomes a Viviani e lasciato
brillare con una rasoiata alla giugulare della povera Strega.
Il Benevento non è riuscito mai a sognare di vincerla, tranne che
nell’avvio anche travolgente, perché nell’area altrui ci è arrivato
poco, ha balbettato, è rimasto prima soffocato dal muro palermitano e
poi stordito, ha sbagliato le scelte decisive sulla trequarti, ha
rischiato ancora, eccome, sull’ennesima genialata di Brunori, che da 45
metri, dopo aver strappato il pallone a Kubica e scoperto Paleari al
limite della propria area, ha giocato d’azzardo, andando a cercare
l’incrocio e però fermandosi al palo, perfido e clamoroso. Prima, più
Benevento che Palermo, e il lamento giallorosso per un contatto
Mateju-La Gumina (7’) almeno da rivedere al Var.