Nel nome di Eugenio Corini. Dentro o fuori, inferno o paradiso,
quella di venerdì tra Palermo e Brescia non sarà una partita normale.
Non lo sarà per tutti i tifosi rosanero, già pronti a invadere il Renzo
Barbera, e non lo sarà nemmeno per tutti i sostenitori del Brescia, a
galleggiare pericolosamente tra la salvezza e la retrocessione. Un match
che vale una stagione, con obiettivi diametralmente opposti e che è
impossibile da pronosticare visto che in questi casi, la classifica, è
l’ultima cosa che si guarda scendendo in campo, luogo dove tutti i
valori saranno ristabiliti ed equilibrati, per 90 minuti.
Ma se la partita avrà un sapore particolare per le due tifoserie
appassionate, lo sarà ancora di più per Eugenio Corini, allenatore del
Palermo con un bel pezzo di cuore legato al Brescia, non solo da un
punto di vista calcistico. Il tecnico rosanero, infatti, è nato a
Bagnolo Mella un comune del- la provincia di Brescia ed è li che ha
iniziato a muovere i primi passi da calciatore prima di entrare nel
settore giovanile del Brescia. Lì giocò per tre anni, dal 1984 al 1987,
prima di essere promosso in prima squadra e iniziare il proprio percorso
nel calcio professionistico proprio in Serie B, nella stagione 1987/88:
14 presenze per l’allora 17enne centrocampista che, con il passare
degli anni, si fece sempre più apprezzare all’interno dell’organico
delle Rondinelle.
Nelle due stagioni successive, infatti, Corinì collezionò 62 presenze
e riuscendo anche a trovare i primi gol, nella stagione 1989/90,
arrivando addirittura a sfiorare la doppia cifra, fermandosi a 9
realizzazioni. In totale con il Brescia, da calciatore, 100 presenze e
12 gol. con l’ultima mezza stagione in Serie A nel 1994/95 quando il
Napoli lo cedette ai lombardi nella finestra invernale di mercato. Da
gennaio a maggio di quell’anno, 16 presenze e 2 gol nella massima
categoria.