Dionisi studia il riscatto: «Con il Bari possiamo rialzarci»

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Una vigilia molto anticipata rispetto a quella consueta. Palermo-Bari è iniziata già ieri, ben 3 giorni prima del calcio d’inizio. Una partita che assume un significato ancor più determinante soprattutto in virtù del fatto che arriva dopo tre sconfitte di fila, come ammette lo stesso Dionisi: «Tre sconfitte sono pesanti, la classifica non è bella, 21 punti dopo 18 partite sono veramente pochi. C’è un’altra partita, questa è la fortuna, possiamo giocare e smentire quel che abbiamo fatto nelle partite precedenti e metterlo alle spalle». Così il tecnico rosanero analizza il match di giovedì nella speranza di un riscatto che manca da troppo tempo. «Questi giorni serviranno per capire chi recupera mentalmente, dobbiamo essere lucidi. In una squadra di calcio – ha aggiunto – servono motivazioni e ambizioni. Dobbiamo averle e alimentarle, si può fare di tutto ma bisogna averle dentro. Come ho già detto, per me il futuro è il Bari. Non voglio pensare ad altre cose, giochiamo 2 partite in 6 giorni. È troppo importante quel che faremo ora, il resto è secondario».

Tuttavia, non parlare di un momento così negativo è difficile: «Non posso rimproverare nulla alla squadra sul piano dell’atteggiamento. Dobbiamo essere equilibrati e consapevoli del momento e della classifica. Non dobbiamo avere paura delle difficoltà, dobbiamo guardarle in faccia con consapevolezza e combattere. Solo così si esce dal momento negativo. Siamo responsabili – aggiunge Dionisi -, i punti che abbiamo sono quelli che ci meritiamo. Possiamo recuperare terreno, a pochi punti c’è la bassa classifica ma i posti sopra di noi sono molto vicini. Non è bello quel che stiamo vivendo, ma dobbiamo essere consapevoli di quel che stiamo facendo. Dobbiamo giocarci partita dopo partita». Tra le cose che stanno probabilmente mancando, la gestione di un gruppo che non sembra solido: «Siamo composti in gran parte da giocatori dello scorso anno, non siamo riusciti a creare la giusta alchimia che porta i risultati. L’entusiasmo è figlio dei risultati, delle motivazioni e delle ambizioni. Faccio l’allenatore, non un mago. Si voleva ripartire dallo scorso anno e rimarcare sulla voglia di riscatto di chi voleva fare di più. In questo momento siamo al di sotto, ma abbiamo le qualità per venirne fuori».

Sugli avversari, invece, Dionisi è chiaro: «Avere meno giorni per preparare una partita non è necessariamente un deficit. Chi ha giocato di più deve recuperare energie psicofisiche. Chi non ha giocato deve cancellare le scorie legate al fatto di non essere stato schierato. Con il Sassuolo abbiamo giocato alla pari. La prestazione è stata fatta, ci è mancato qualcosa e non siamo stati precisi nei gol subiti. Qualche cambiamento potrà esserci, ma non ci saranno stravolgimenti. Il Bari ha un entusiasmo diverso dal nostro, vengono da un lungo periodo positivo al netto delle ultime sconfitte. Nell’ultima partita fino a 10 minuti dalla fine il Sudtirol non aveva mai calciato in porta, poi ha vinto la partita. Mi aspetto una bella bella contro una squadra di valore allenata da un ottimo allenatore».

A Reggio Emilia, sulla prima rete subita pesa l’errore di Desplanches, ma Dionisi non vuole colpevolizzarlo: «Sta facendo un percorso positivo. Non era partito come titolare e si è meritato la titolarità. Poi la fiducia te la devi guadagnare dopo un errore o qualche incertezza. Per me è semplice dire ‘bravo’ a un giocatore che fa bene, la cosa importante è supportarsi e aiutarsi nella difficoltà. Sirigu lo aiuta tantissimo. Nell’arco di una stagione, chi gioca sbaglia, se sbaglia un portiere ha più risonanza».

Infine, notizie positive dall’infermeria: «Stiamo facendo di tutto per recuperare chi non c’era sabato. Per Diakité ci sono ottime possibilità, per Pierozzi ci sono delle buone possibilità. Gli altri sono infortuni più lunghi e ci vuole più tempo. Gomes non lo so ancora». E sull’ambiente di Palermo e del Barbera, Dionisi conclude: «L’ambiente non è bello e lo sappiamo. Però la contestazione non mi sposta dalle mie scelte, non farò scelte popolari ma quelle che sento di dover fare. Non credo che ci sia un problema ambientale, ma la squadra sta combattendo per rialzare la testa».

Redazione

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Fonte della notizia: gds.it

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