Dionisi: “Contestato dai tifosi? Mi dispiace, ma sono sereno”

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Il feeling con la piazza si è rotto, il tecnico del Palermo, Alessio Dionisi, è sul banco degli imputati, come la squadra e il club agli occhi dei tifosi. Dopo la sconfitta interna con il Catanzaro la formazione rosanero non è più in zona play-off.
È l’imminente turno natalizio di sabato contro la «corazzata» Sassuolo, ex squadra di Dionisi, non promette nulla di buono.

La squadra è rimasta in ritiro e deve dare il meglio in campo, al di là delle polemiche.
«Siamo noi i responsabili. Le prestazioni – sottolinea l’allenatore del Palermo – sono diverse dai risultati, le sconfitte sono sei contro una del Sassuolo. Loro hanno segnato 38 gol, noi 17: questi numeri stonano. La squadra vuole una classifica diversa. La classifica non rispecchia il nostro valore. Il responsabile sono io e tutto il Palermo.

Ci metto la faccia perché è giusto che sia così. Il Sassuolo non mi sorprende; è una partita che dobbiamo giocare con tutte le nostre forze. Non può bastare quello che stiamo facendo, qualcosa non torna. È normale che ci sia malcontento. Io ci credo allo stesso modo fin dal primo giorno. La settimana è iniziata in ritiro, è giusto che la società prenda le proprie decisioni. La squadra sta lavorando, il primo giorno ci siamo allenati bene ma con la scia della sconfitta. Dal secondo giorno abbiamo lavorato meglio. Col Sassuolo dobbiamo essere bravi mentalmente, sono i più forti del campionato, dovrebbe essere stimolante affrontare la prima della classe. Ho visto tutti volenterosi». Fuori dal campo il clima è incandescente, ma il tecnico sembra sereno e resta equilibrato.

«La veduta con la società – assicura – è uguale. Il ritiro è stata una decisione societaria. C’è condivisione. Non mi parlate di futuro, in questo momento devo essere concentrato sul presente. Il club è composto da dirigenti preparati, c’è confronto e condivisione. Ognuno risponde per le proprie responsabilità. La contestazione? Fa parte del mio mestiere ma dispiace.

È giusto che chi non sia contento manifesti il suo malcontento. Ho allenato in serie A, è un campionato che ha una risonanza molto più grande, le spalle me le sono formate. Mi dispiace, professionalmente non mi sposta niente. Umanamente dispiace, ma mi sento all’altezza».

Redazione

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Fonte della notizia: gds.it

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