Jacopo Segre è uno dei punti fermi del Palermo, il suo rendimento è sempre stato positivo (fin dal suo arrivo nel capoluogo siciliano) e con prestazioni e reti ha conquistato il pubblico. Il numero 8 nella scorsa gara con il Sassuolo ha ritrovato la via del gol, il secondo in stagione, nel giorno della sua presenza numero 100 con la maglia rosanero.
Partiamo subito dalla vittoria di domenica con il Sassuolo, tre punti e prestazione convincente contro la prima della classe. Che carica vi dà questo successo e che peso ha sia in termini di classifica che di consapevolezza?
«È una vittoria importante e fondamentale che ci dà tanta autostima. Ora mancano sei partite, sei finali. I tre punti conquistati con il Sassuolo danno continuità a quelli di Salerno, abbiamo giocato una grande gara contro la prima della classe. Ci siamo fatti trovare pronti e conquistato punti fondamentali per il nostro cammino».
Lei ha realizzato il gol del 4-0 con un sinistro, quanto le è mancato esultare e quanto ci teneva a far gol, visto che non segnava da settembre scorso?
«Sono felicissimo perché segnare in casa e festeggiare con il pubblico è qualcosa di emozionante. Cercavo da tanto il gol e farlo in partita del genere è ancora più bello».
Ci racconta un po’ l’esultanza? Era un messaggio per qualcuno?
«È stata un’esultanza liberatoria perché arrivavo da un periodo dove avevo fatto panchina e volere ritrovare la via della rete per gioire con la gente e con i miei compagni. Sono contento anche per mio padre e mio fratello che erano in tribuna e hanno passato un weekend di gioia festeggiando anche le mie 100 partite con questo club pazzesco».
Nelle ultime due gare è stato impiegato da trequartista, un ruolo nuovo rispetto al passato. Cosa le piace di questa sua nuova posizione e come le chiede di interpretare il ruolo Dionisi?
«Io sono un tuttocampista, con il Sassuolo ragionavo molto da mezzala aiutando in fase difensiva e accompagnavo quella offensiva. Era come se fossimo a tre in mezzo al campo, mi sento un po’ più libero in quel ruolo, posso andare dove voglio e fare entrambe le fasi».
A proposito di Dionisi, vi ha detto qualcosa a fine gara?
«Abbiamo festeggiato tutti insieme e siamo contenti. Quello che ci ha detto rimane tra noi, dobbiamo pensare alla prossima partita. La testa è già rivolta a Bari».
È alla terza stagione in rosanero ed è di fatto quasi una bandiera di questa squadra. Ha anche un contratto fino al 2027 rinnovato la scorsa estate. Le piacerebbe restare a Palermo ancora a lungo?
«Sono felicissimo, ogni anno che passo qui mi sento più a casa. Spero di continuare tanti anni qui perché mi trovo alla grande con città, tifosi e società. Mi auguro che la voglia ci sia da parte entrambi. Io sono il primo a voler restare qui a vita».
Pohjanpalo, e più in generale gli acquisti di gennaio, sembrano aver portato una nuova linfa. Non solo in campo attraverso le prestazioni, ma anche in termini di entusiasmo. È così?
«Sono stati tre acquisti importanti, ci stanno dando una grande mano. Sono tre ragazzi fantastici e tre professionisti pazzeschi, hanno trovato un gruppo solido e coeso che li ha fatti integrare bene. Si è trovata subito una bella alchimia».
Poche settimane fa a Torretta avete ricevuto la visita di Galassi, cosa vi ha detto? Per voi calciatori è importante sentire la vicinanza della proprietà?
«È una persona eccezionale, ci ha fatto sentire la vicinanza del CFG. È qualcosa che dà una carica in più e l’abbiamo portata in campo».
Facciamo un passo indietro… Che direttore sportivo è Osti, che rapporto avete con lui?
«È una grande persona, un professionista che ha portato tranquillità. C’è un grande feeling con lui, sia a livello personale mio che di squadra».
Guardando avanti, invece, ha rimediato un giallo contro il Sassuolo che le farà saltare lo scontro diretto con il Bari…
«È stata una scivolata involontaria e ho preso anche il pallone. Però può capitare, mi spiace perché volevo dare continuità, ma proverò ad aiutare la squadra a distanza, sono sicuro che i miei compagni faranno una grande partita».
L’obiettivo ormai è quello di un piazzamento ai play-off. Poi, crede nella promozione in Serie A?
«Il nostro obiettivo è quello di andare in Serie A, dobbiamo pensare partita dopo partita e concentrarci 90 minuti dopo 90 minuti. Dobbiamo lavorare in maniera determinata come stiamo facendo e andare avanti così».
Sui tifosi? A fine gara avete esultato con loro. Che momento è stato?
«Vincere in casa è ancora più bello. Il calcio è fatto di momenti e domenica abbiamo trasformato i fischi in applausi. È stato qualcosa di bello, festeggiare con loro è stato meraviglioso».
Il centro sportivo di Torretta ha compiuto un anno…
«È un posto meraviglioso, c’è tutto e abbiamo tutto per fare bene. Dobbiamo essere grati alla società, il nostro obiettivo deve essere solo quello di lavorare. È sempre un bell’effetto entrare qui ogni giorno».