I black-out non sono scomparsi dal repertorio e probabilmente non scompariranno mai del tutto, ma rispetto al passato lo step nei meccanismi difensivi del Palermo appare sempre più evidente partita dopo partita: le quattro gare di fila con almeno due gol subiti nella sequenza Reggiana-Mantova sembravano aver scombussolato queste certezze, ma l’imbattibilità mantenuta con Cosenza e Brescia ha restituito tranquillità a Dionisi e trasmesso fiducia in vista della rincorsa play-off, in cui la solidità della retroguardia sarà indispensabile.
Nonostante la porta sia rimasta inviolata nelle ultime due uscite, soprattutto nel primo tempo del San Vito-Marulla non si è vista una squadra al massimo della concentrazione e solo tre prodigi di Audero su Artistico hanno evitato che si rompesse l’equilibrio. Contro le «rondinelle» si è invece assistito a un deciso passo avanti: l’estremo difensore è rimasto inoperoso, mentre l’unica fase di appannamento è emersa nel primo quarto d’ora della ripresa (una costante recente su cui Dionisi avrà da lavorare per il finale di campionato) senza però che gli avversari arrivassero mai a calciare in porta.
La gara con il Brescia ha seguito il copione delle altre vittorie casalinghe in questa stagione: nelle sei occasioni in cui si è imposto al Barbera il Palermo non ha mai subito gol, superando per 2-0 Reggiana, Spezia e Modena e per 1-0 Bari, Juve Stabia e appunto le «rondinelle». In tutto sono dieci (undici se si considera anche l’impegno di Coppa Italia a Parma) le gare in cui la porta, difesa a turno da Desplanches, Sirigu e Audero, è rimasta inviolata: alle sei vittorie in viale del Fante si aggiungono gli 0-0 con Cesena (sempre in Sicilia) e Mantova (al Martelli) e le affermazioni esterne con Cremonese (0-1) e Cosenza (0-3). Tra i cadetti solo quattro squadre hanno fatto meglio: Sassuolo e Spezia con 13, Carrarese e Cittadella con 11.