Il 31 marzo sarà una data importante per il Palermo. In quella data, infatti, scadrà il certificato di idoneità statica dello stadio ‘Renzo Barbera’, necessario per l’agibilità dell’impianto. I lavori urgenti, dal costo di circa 3 milioni di euro e avviati dal City Football Group, scrive il Corriere dello Sport, sono quasi completati, ma la Commissione provinciale dovrà valutare se siano sufficienti per ospitare 15.000-30.000 spettatori. Senza certificato, il club rosanero rischierebbe di giocare a porte chiuse o in un altro stadio, penalizzando i 13.000 abbonati.

Costruito nel 1932 e ristrutturato nel 1990, il Barbera mostra segni di degrado. Recenti infiltrazioni d’acqua hanno reso inagibile parte della tribuna stampa. Il Comune, in difficoltà economiche, non ha ancora comunicato un piano per le riparazioni urgenti segnalate dalla società.

I lavori attuali includono il consolidamento dei gradoni, il miglioramento dell’impianto idrico-sanitario e delle vie di fuga. Tuttavia, il City Football Group punta a una ristrutturazione più ampia da 25 milioni di euro, subordinata a una convenzione di 90 anni. Il Comune propone invece 20 anni rinnovabili, creando uno stallo che rischia di bloccare il progetto.

Se approvato entro ottobre 2026, il rinnovato Barbera potrebbe candidarsi come sede per gli Europei 2032, offrendo a Palermo un’opportunità unica per rilanciare la propria immagine internazionale.

La vicenda evidenzia la necessità di una pianificazione a lungo termine e di una maggiore collaborazione tra enti pubblici e privati per garantire il futuro dello stadio e del calcio palermitano.