Uno zero che si dispiega su più fronti e che fa male, molto male, perché nessuno se lo sarebbe immaginato alla vigilia: zero punti, zero gol segnati, zero mordente per raddrizzare la partita, zero sprint per contrastare gli avversari. Sebbene due partite non definiscano un’intera stagione, offrono comunque un primo spaccato della situazione, e lo scenario in casa rosanero è desolante. A Brescia, si era vista una squadra rinunciataria, con un evidente calo fisico nel secondo tempo; a Pisa, la prestazione negativa è durata per tutti i 90 minuti. E domani sera, all’orizzonte c’è la sfida contro la rivale più accreditata per la promozione, che tuttavia ha avuto anch’essa una partenza non ottimale.
Le numerose trasferte ravvicinate nel calendario, dovute ai lavori di manutenzione al Barbera, non possono e non devono essere una scusa per un Palermo troppo brutto per essere vero. Nonostante la presenza massiccia di tifosi sia al Rigamonti che alla Cetilar Arena, con numeri sopra la media per una partita estiva di Serie B, la squadra in campo è apparsa contratta, senza idee, e impaurita, quasi come lo era nella scorsa stagione. Il risultato è stato inequivocabile: sconfitta 1-0 a Brescia, maturata nel finale dopo un lungo assedio dei padroni di casa, e un 2-0 a Pisa, con un gol per tempo, senza che i rosanero riuscissero mai a trovare le armi per riequilibrare la situazione.
Il vero passo indietro rispetto al ritiro riguarda la difesa. Nella stagione 2023/24, per subire tre gol ci vollero sei giornate, ma ora, dopo due partite, la difesa ha già concesso tanto. Durante le amichevoli e la Coppa Italia, il Palermo aveva mantenuto la porta di Gomis quasi inviolata, con una sola rete subita in sei partite. Tuttavia, dopo il grave infortunio del senegalese, la difesa è crollata. Desplanches non ha particolari responsabilità, ma in alcuni momenti appare incerto; le vere colpe ricadono sulla linea difensiva a quattro che stanzia davanti a lui. Pierozzi non ha convinto all’esordio, anche se non giocava nel suo ruolo naturale; Nedelcearu ha segnato un autogol e non ha brillato; Peda, subentrato al romeno dopo lo scontro con Leris, è apparso incerto; Nikolaou continua a mostrare insicurezza, mentre Diakité, per il momento, non ha replicato l’energia che aveva mostrato nei primi sei mesi in maglia rosanero. L’assenza di Lucioni non può essere una giustificazione: se davvero il Palermo è stato progettato per vincere il campionato, deve subito invertire la tendenza e rinforzare la retroguardia con un ulteriore innesto, probabilmente Baniya.
Ci sono ancora 36 partite per raddrizzare la situazione e alimentare il sogno della Serie A, ma sarà fondamentale cancellare questo “zero assoluto” già a Cremona, così da mandare un segnale forte non solo a una diretta rivale, ma all’intera Serie B. L’ambiente è più compatto che mai, e la determinazione a fare bene è presente a tutti i livelli; ora, però, bisogna tradurre i buoni propositi in risultati concreti.