Alla fine della partita Eugenio Corini ha dichiarato che a Palermo «manca qualcosa per vincere». La sensazione dopo la partita di Terni è invece che il pareggio possa persino andare largo a una squadra che non ha tirato fuori una prestazione scaccia-crisi. E anche che la voragine apertasi tra gran parte del popolo rosanero e l’allenatore si sia allargata ancora di più. Un baratro che continua ad essere ignorato dal City Group, che dopo la caduta contro il Cittadella ha confermato la fiducia al tecnico. Tanto che anche questa volta tra gli 800 tifosi palermitani del settore ospiti è stato palpabile il malumore, dopo la grande contestazione di 15 giorni fa.
La prestazione del Palermo contro la Ternana è stata sulla falsariga del film già visto nelle 5 partite precedenti: fatica a imporre il gioco e a verticalizzare, con passaggi orizzontali o indietro per i difensori centrali. Un ritmo e una condizione fisica da rivedere, evidente quando i rosa hanno giocato gli ultimi 20 minuti di partita con un uomo in più e hanno persino subito alcuni assalti dei padroni di casa. Eppure il City Group, che aveva parlato la scorsa settimana per bocca del direttore sportivo Leandro Rinaudo, continua a tenere la linea del silenzio. «Siamo arrabbiati con noi stessi, ma ciò ci dà energia per invertire la rotta — aveva detto il ds — . Pensiamo che esonerare l’allenatore non sia la soluzione corretta, ma siamo vigili nel verificare che ci siano le condizioni per tornare quelli di inizio stagione». Ma se contro Catanzaro e Parma non dovessero arrivare i risultati è difficile che non cambi nulla.