Può essere la “vecchia guardia” l’antidoto di cui ha bisogno il Palermo per neutralizzare il “veleno” iniettato dalla sconfitta interna con il Cittadella. Corini e la squadra in generale hanno bisogno di una spalla su cui appoggiarsi e quei giocatori che sono nel capoluogo siciliano da più tempo possono essere dei punti di riferimento. Delle guide in grado, in questo periodo delicato, di aiutare gli altri a ritrovare l’orientamento. Giocatori come Marconi, Valente, Brunori e Soleri, in pratica il nucleo dei “superstiti” della C di cui fa parte anche Buttaro, non saranno forse la panacea di tutti i mali ma il loro ruolo, a prescindere dal minutaggio in campo, può essere molto importante. Sono a Palermo da diverso tempo, conoscono meglio determinate dinamiche e avendo ormai capito gli umori della piazza hanno i requisiti per mettere il tecnico e il resto dei compagni nelle condizioni di affrontare nel modo giusto le criticità di alcuni momenti.
PUNTI DI RIFERIMENTO – Farlo dal campo è un qualcosa in più che non guasta. Ne è consapevole Marconi che sostituirà in difesa l’infortunato Ceccaroni anche dopo la sosta per almeno due partite. Il centrale bresciano ha il vizio del gol e sa essere anche leader come è emerso nelle ultime due partite al “Barbera” durante le quali, ad un certo punto, ha esortato il pubblico a spingere con maggiore veemenza. E anche il capitano Brunori, per il quale c’è sempre un posto prenotato in prima fila, potrà valorizzare sul rettangolo di gioco il potere della vecchia guardia rosanero. Diversa, almeno per il momento, è senz’altro la posizione di Valente e Soleri che, avendo un minutaggio inferiore rispetto ad altri, possono incidere sotto altre forme indossando magari i panni degli psicologi per dare consigli giusti al momento giusto. E se fossero proprio loro due le “chiavi” del Palermo post-Cittadella? Nel momento in cui le cose non vanno bene è giusto prendere in considerazione anche fattori di discontinuità rispetto al recente passato e un maggiore impiego dei numeri 30 e 27 rosanero potrebbe essere una delle novità. L’esterno offensivo, il primo nel Palermo della rinascita a toccare quota 100 presenze con la maglia rosanero, nella recente sfida contro il Brescia ha confermato di sapere rispondere “presente” quando è chiamato in causa. E anche l’attaccante a questo punto scalpita, spinto dalla voglia di dimostrare di potere essere incisivo pure da titolare e non solo a partita in corso quando Corini lo chiama in causa.