GdS: “Lucioni e i suoi fratelli: Palermo, la riscossa parte dai senatori”

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Di contestazioni nei confronti delle squadre in cui ha militato ne ha vissute diverse: fanno parte del gioco così come le vittorie, basta un risultato convincente (o qualcuno in più) e tutto finisce in archivio. Difficilmente però Lucioni avrebbe potuto immaginare di trovarsi di fronte a una tale rabbia dei tifosi appena cinque mesi dopo il suo arrivo al Palermo: l’esperienza e il temperamento che lo contraddistinguono avranno un ruolo fondamentale per condurre i rosa fuori dalla crisi, ma servirà il supporto di chi questa maglia la conosce meglio di lui.

Contro il Cittadella il numero 5 è stato tra i pochi a non avere mai suscitato mugugni dagli spalti nell’arco dei novanta minuti: anche nel disastro generale si è sempre dimostrato capace di trovare la giocata giusta al momento giusto, evitando più d’una volta che i veneti si portassero ben prima del 98’ sullo 0-1. Anche lui non è esente da errori nel filotto negativo del Palermo, ma a parte il rigore concesso alla Sampdoria si tratta di sbavature minime che non hanno inciso sul risultato: ad oggi Lucioni è tra i neoacquisti quello con il rendimento migliore, ma ciò non si è tradotto automaticamente in una fuga solitaria in classifica nonostante l’inizio a tutta birra. Dopo il ko con il Lecco, che ha aperto la crisi dei rosa e la frattura con il Barbera, l’ex Frosinone aveva sottolineato come «da queste sconfitte bisogna ripartire più e determinati, ci servirà da lezione: partite del genere ci faranno maturare e capire ancora di più quanto siamo forti e dove possiamo arrivare».

Nonostante la carica agonistica e prestazioni individuali positive (unica eccezione appunto al Ferraris), i compagni non sono riusciti a mettere in pratica i consigli dello «zio», come viene chiamato in spogliatoio: nelle successive tre partite infatti il Palermo ha ottenuto una vittoria con il minimo sforzo contro il Brescia e due sconfitte con Samp e Cittadella A suonare la sveglia, tanto in allenamento quanto in partita, dovranno essere anche quegli elementi che pur avendo giocato meno conoscono a menadito la realtà rosanero avendola sperimentata pure in Serie C: tra questi Marconi, tra i più «scatenati» a supportare la squadra sia dalla panchina che dal campo; quasi sicuramente al Liberati, con Ceccaroni ancora fuori causa, toccherà nuovamente a lui. Anche Valente, a Palermo dall’estate 2020 così come il numero 15, ha duttilità e carisma per ritrovare la bussola: i suoi cross sono spesso un pericolo per gli avversari, purché vi sia qualcuno che li trasformi in oro.

Redazione

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Fonte della notizia: tuttoB.com

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