GdS: “Palermo, cammino horror e tifosi contro: la magia del ‘Barbera’ non c’è più”
Che ad assistere vi siano 32 mila persone, come a maggio contro il Brescia, o 18 mila, come domenica, il tema sul tavolo è sempre lo stesso: 31 Palermo targato Corini (e City Group) non riesce a esprimersi con continuità davanti alla sua gente. Che stavolta però ha perso la pazienza, contestando giocatori e (soprattutto) tecnico con veemenza prima all’interno e poi all’esterno del Barbera. Tale contestazione si è articolata in diverse modalità: fischi, cori di dissenso, perfino applausi ironici all’avversario (al momento del gol e all’uscita dal campo). Tanti indizi che, insieme a un dato spettatori calato drasticamente per Brescia e Cittadella, fanno una prova ben chiara: il rapporto tra il popolo rosanero e Corini si è incrinato.
Troppo pochi i 4 punti in altrettante partite casalinghe dopo la sosta di ottobre: si pensava che uno stadio pieno potesse trascinare i giocatori a risultati roboanti, come avvenuto diverse volte nelle scorse annate a prescindere dalla categoria, ma si è raggiunto l’effetto contrario e il calore del Barbera sembra quasi atterrire i giocatori. Brunori, che nel post partita ha parlato a nome della squadra, ha tracciato un drammatico spaccato della tenuta psicologica del Palermo nelle ultime uscite: in questo momento ai giocatori riesce difficile perfino mettere in fila due passaggi.
Contro il Cittadella i primi mugugni del pubblico, visti poco o niente a partita in corso nelle precedenti uscite, sono partiti già verso fine primo tempo per l’assenza di idee in fase di costruzione, diventando più frequenti nella seconda frazione e quasi fragorosi nel finale, ancor prima che i granata si portassero in vantaggio. Il gol di Pandolfi è stato la miccia che ha fatto esplodere una rabbia mai vista nei 16 mesi di gestione CFG, assolutamente imparagonabile a quella sorta dopo il 2-2 con il Brescia, che aveva sancito l’addio ai play-off, o dopo le precedenti sconfitte interne del 2023/24.