Un inizio di stagione con più ombre che luci, nonostante fosse stato salutato come miglior colpo di mercato dell’estate rosanero, e ora la mazzata di un infortunio che lo terrà fuori per 3-4 settimane: non è un periodo fortunato per Di Francesco, che contro la Sampdoria ha lasciato il campo nella ripresa dopo un’altra prestazione incolore. Sembrava un cambio cantico, si è rivelato un infortunio alla gambe destra: gli esami effettuati ieri hanno evidenziato una lesione di primo grado al soleo con conseguente necessità di sottoporsi a un periodo di fisioterapia prima di ricominciare con gli allenamenti a parte.
Il numero 17 dovrebbe rientrare contro Ternana (26 novembre) o Catanzaro (1 dicembre) ma la sua assenza lascia un vuoto sulla fascia sinistra che ora Corini dovrà colmare in qualche modo. L’opzione più concreta in quel ruolo riguarda l’impiego di Mancuso, che da esterno sinistro sta vivendo una seconda giovinezza, con tre gol dalla panchina e una sensazione di pericolo costante per le difese avversarie. A Genova è andato vicinissimo alla quarta marcarura stigionale con un movimento che ha disorientato i difiensori biucerchiari, ma un grande intervento di Stankovic gli ha sbarrato la strada: stavolta Corini dovrebbe concedergli una chance dall’inizio, ma non necessariamente da esterno nel tridente.
Le difficoltà di Insigne, reduce da un’altra prestazione al di sotto delle aspettative, hanno fatto pertire qualche valutazione sul cambio di modulo, che potrebbe essere il 4-2-3-1 visto a Modena e in parte al Ferraris) 0 il 4-4-2 (nel primo tempo con il Lecco); nel primo caso Mancuso rimarrebbe a sinistra, con Henderson e il numeso 11 a completare la batteria di trequartisti: nella seconda avanzerebbe al fianco di Brunosi. Più improbabile un passaggio al 4-3-1-2, avendo a disposizione soltanto lo scozzese come interprete di ruolo alle spalle delle punte (lo sarebbe anche Vasic, che però con il Brescia non ci sarà), così come un ritorno al 3-5-2, mai provato in ritiro e con pochi giocatori in grado di adattarvisi rapidamente.