“Loro con le punte esterne si buttavano nello spazio e avevamo la consapevolezza che se volevamo andare ad attaccare una difesa bassa avremmo lasciato spazi dietro. Sulla palla giocata da Novakovich sapevamo che potesse essere pericoloso visto il suo momento di forma. Nel secondo tempo non hanno mai creato situazioni importanti mentre noi abbiamo tirato tantissime volte. Tanti palloni in area ma parlare di dati è stucchevole. Non vincere oggi mi fa male ma devo accettarlo, lavorare al meglio e preparare la prossima. Quello che ha fatto il Lecco in un paio di situazioni potevamo leggerlo. Mancuso è più una punta di raccordo, non è con la velocità che si esprime. L’attitudine è stata quella di mettere due giocatori a presidiare l’area. C’era una consapevolezza del rischio tattico. Insigne sullo strappo corto riesce a farti prendere di velocità. Due gol stavolta dentro l’area di rigore? Il primo è diverso. Dilatata la linea difensiva, a volte se attacchi devi concedere. Se non consolidiamo il possesso rischiamo di concedere occasioni. Serve buon equilibrio per evitare i contrattacchi. Il punto di equilibrio era Vasic, tra Stulac e Gomes. Mancuso dall’inizio è diverso rispetto ad Insigne. L’idea era di dare una certa densità centrale. Sicuramente due o tre occasioni di contrattacco loro sono stati molto bravi ad uscire. Vasic? C’è preoccupazione, ha preso una botta al ginocchio, un risentimento al quadricipite e ha sentito il muscolo tirare. Tra un paio di giorni avremo il quadro clinico” commenta così la sconfitta contro il Lecco, il tecnico del Palermo a Eugenio Corini