CorSport: “Palermo. I sette cavalieri del gol e il principe (per ora) senza corona”

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“Palermo. I sette cavalieri del gol e il principe (per ora) senza corona”, titola il Corriere dello Sport. 
I sette cavalieri del gol e il principe (per ora) senza corona. Nel torneo scorso, uno dei temi principali riguardava la dipendenza del Palermo da Matteo Brunori, per larga parte di stagione autore del 50% delle segnature totali di squadra (alla fine sarà il 35%); oggi che il 9 rosanero è ancora a secco dopo 4 partite, il rimedio naturale è la suddivisione del gol su più giocatori diversi. Sette, appunto, e di ogni tipo, difensori, centrocampisti ed altri giocatori offensivi. Dato che, oltre a testimoniare della qualità della squadra in cui un po’ tutti, statistiche alla mano, sanno rendersi pericolosi sotto porta, sminuisce la portata dell’astinenza del centravanti, assolutamente fisiologica per qualsiasi attaccante. Quello che conta è che il Palermo funzioni, crei palle gol e faccia risultato. Senza dimenticare peraltro che Brunori è comunque vivo nel cuore dell’area avversaria, un gol lo aveva anche fatto ed è stato annullato per un millimetro di ginocchio in fuorigioco (a Bari) e le sue chances se le procura o aiuta altri a procurarsele con movimenti e passaggi.
L’elenco. Abituato allo strapotere in fase realizzativa di Matteo, il mondo rosanero è rimasto un po’ spiazzato da questo cambio di prospettiva. Ma sul piano del lavoro collettivo, avere tante soluzioni per far gol può essere solo un bene per i destini della squadra. Aumenta l’imprevedibilità, costringe gli avversari a guardarsi da più giocatori capaci di segnare. Lo si è visto ad esempio nelle due reti da calcio d’angolo realizzate fin qui dal Palermo, che hanno chiamato in causa anche i difensori: Lund e Lucioni a Reggio Emilia, Ceccaroni, autore dell’assist di testa per Mancuso ad Ascoli. La cosa che più risalta in questo inizio stagione è che non sono solo i marcatori a essere tutti diversi, ma persino gli autori degli assist.
In gol sono andati in 7, Lucioni, Segre, Soleri, Insisgne, Stulac, Di Francesco e Mancuso, e i passaggi decisivi sono arrivati da Di Mariano, Valente, Henderson, Segre, Soleri e Ceccaroni. Nomi tutti differenti, nessuno a quota 2. Una varietà di opzioni per cercare il gol che permette a Brunori di aspettare tranquillo il momento per sbloccarsi. Il Cosenza fra l’altro è la squadra cui l’anno scorso rifilò una doppietta, sbagliando poi un calcio di rigore al 90?. E a proposito di rigori, l’impressione è che se al Palermo verrà assegnato un penalty, dopo l’errore di Di Mariano a Bari, a provarci dal dischetto sarà Brunori. Che infatti ad Ascoli aveva già preso la palla in mano quando poi il Var ha cancellato la decisione dell’arbitro.

Redazione

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Fonte della notizia: Corriere dello Sport

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