“Palermo: veleni e salvezza, riecco Gilardino”, titola il Giornale di Sicilia.
Una storia lunga quasi vent’anni, un odio sportivo che
improvvisamente si trasforma in amore e che ora si appresta a
ridiventare odio. Quella tra il Palermo e Gilardino è una sfida dal
sapore sempre speciale: il tecnico del Genoa da giocatore ha punito i
rosa nove volte in Serie A, prima di vestirne la maglia nella stagione
2015-16 con dieci gol complessivi fondamentali per siglare una salvezza
che a un certo punto sembrava utopia.
Adesso il Palermo e Gilardino sono nuovamente di fronte, con l’ex
campione del mondo 2006 non più in campo ma in panchina: reduce dal
primo stop in campionato con il Parma. Gila punta a ripartire proprio
contro la squadra che ha salvato il suo secondo posto battendo la
Reggina terza. Dal canto loro, i rosa vogliono proseguire la marcia e
vincere la quarta partita di fila, andando a -3 dai liguri e diventando
una seria pretendere alla promozione diretta.
Tra i gol segnati da Gilardino al Palermo due in particolare hanno
lasciato il segno: il primo nel 2008, quando con la Fiorentina segno al
Bari e con la mano senza che l’arbitro se ne accorgesse, scatenando
l’ira del pubblico e ricevendo con la prova tv due giornate di
squalifica per comportamento antisportivo: il secondo nel 2012, aprendo
le muratore in un altro Genoa-Palermo, ultima giornata di un campionato
in cui entrambe si salvarono con qualche difficoltà. Gilardino è poi
sceso in campo a maglie invertite quattro anni dopo, ma in
quell’occasione i rosa vennero surclassati con un sonoro 4-0. Ora
un’altra inversione di casacche, un nuovo capitolo di una sfida che
sembra eterna con l’obiettivo comune di tornare in Serie A.