Lutto nel mondo del calcio. All’età di 53 anni è morto Sinisa
Mihajlovic, vinto dalla leucemia. Nella sua carriera di calciatore ha
vestito le maglie di Borovo, Vojvodina, Stella Rossa, Roma, Sampdoria,
Lazio, Inter e Nazionale della Jugoslavia (e poi della Serbia); da
allenatore ha guidato Inter (vice di Mancini), Bologna, Catania,
Fiorentina, Serbia, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona e ancora
Bologna. Tre anni fa la scoperta della malattia, affrontata a testa alta
senza mai mollare un centimetro.
Nel comunicato nel quale annuncia la scomparsa, la famiglia ha definito la sua morte “ingiusta e prematura”.
“La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e
Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen,
nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre,
figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic”.
“Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con
tutti – prosegue il comunicato della famiglia Mihajlovic -.
Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i
medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e
rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor
Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti.
Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha
regalato”.