“Palermo freme. Ma dà ancora fiducia a Corini”, scrive il Corriere dello Sport in edicola oggi.
Non arrivano i risultati? La società c’è e “interviene” confermando la fiducia al tecnico Eugenio Corini. Il messaggio è firmato Giovanni Gardini e non è un caso che ieri, a margine della seduta pomeridiana della squadra al “Tenente Onorato” di Boccadifalco alla quale hanno assistito anche il ds Rinaudo e l’osservatore Zavagno, a parlare sia stato proprio il direttore generale rosanero. Dirigente che si espone raramente a livello mediatico e che ieri ha indossato per un giorno i panni di “uomo di campo” consapevole che in questo momento particolarmente delicato la sua presenza a contatto con allenatore e giocatori può avere un valore anche dal punto di vista psicologico. E il fatto che oggi arriverà in città Diego Gigliani, ad del Palermo e uomo del City Football Group, rientra in questo contesto.
SEGNALI. «La fiducia nei confronti di Corini – spiega Gardini – nasce nel momento in cui si sceglie di puntare su di lui. Un progetto a lungo termine come quello impostato con la nuova proprietà non può essere svalutato in un periodo di tempo così limitato. La chiave è il tempo. Che è un’opportunità anche se, e questo vale per tutti, non deve essere un alibi». La dirigenza, in ogni caso, si aspetta un cambio di rotta: «Siamo consapevoli del momento da cui dobbiamo e vogliamo uscire tutti insieme. Pensare che ci sia un colpevole è anacronistico e non confacente a quello che è lo spirito di ciò che vogliamo fare. La soluzione? Lavoro, sacrificio, abnegazione e attenzione. Siamo una famiglia e dobbiamo compattarci, bisogna uscire dal campo con la maglia fradicia di sudore. Non significa che finora questo non sia avvenuto, vuol dire solo che bisogna fare di più. Giocatori e staff devono continuare a lavorare e dare di più». Le idee sono chiare: «Avevamo messo in preventivo che ci potessero essere momenti negativi anche se i risultati non corrispondono alle aspettative. Rassicurare la piazza? Dobbiamo solo lavorare per il Palermo, la categoria va mantenuta per il bene della città e dei tifosi».