Presentazione Saric: ‘Trattativa lunga ma orgoglioso di essere qua’

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In attesa della sentitissima sfida dello “Stirpe” contro il Frosinone
di Fabio Grosso continuano, allo stadio “Renzo Barbera”, le conferenze
di presentazione dei nuovi arrivati dal mercato estivo del Palermo. A
presentarsi alla stampa è stato il centrocampista Dario Saric, arrivato
in rosanero dopo una lunga ed estenuante trattativa con l’Ascoli
conclusasi proprio dopo il match casalingo contro i marchigiani. 

“E’ stata una trattativa molto lunga, quando ci sono più squadre in
mezzo vanno interpellate molte persone e per un giocatore è difficile
perché nel frattempo non gioca e perde la forma fisica. Sono qui da due
settimane, sto provando a recuperare e la voglia di entrare in forma in
breve tempo c’è. Sono fiducioso di poter trovare presto la condizione
giusta”. 

“Quando una società come il Palermo – continua Saric – con il gruppo
che c’è dietro, sceglie me tra tanti profili è motivo di orgoglio e dà
voglia di dare il massimo per portare tutto all’eccellenza. Non posso
che ringraziare il Palermo e il gruppo City per avermi scelto, riuscirò a
dare a questa maglia il cento percento del mio potenziale”. 

Impatto importante per il centrocampista bosniaco nel capoluogo
siciliano, nel quale ha vissuto il calore del “Renzo Barbera” e ha
potuto iniziare a conoscere il tecnico Eugenio Corini: “L’impatto è
stato incredibile, appena mi hanno parlato di Palermo mi sono acceso
perché avevo il ricordo di quando sono venuto a giocare da avversario,
non vedevo l’ora di giocare al Barbera. Contro il Genoa, i primi
secondi, sono rimasto impressionato dall’atmosfera della partita. Con
Corini avevamo giocato contro ma non ci conoscevamo, mi sono inserito
senza problemi come mezzala nel piano tattico. Non sono mai stato un
goleador, ho curato sempre la corsa e la fase difensiva per dare una
mano alla squadra, ho bisogno però anche dei numeri e ci devo lavorare”.

“Sono venuto qua per raggiungere la Serie A con il Palermo e
diventare importante – ha continuato Saric – Palermo merita di andare in
alto, spero e penso di rimanere tanti anni in rosanero. C’erano altre
trattative ma l’affetto ricevuto dai tifosi e dalla società mi ha fatto
venire solo più carica, tutto questo attaccamento si è trasformato in
voglia di chiudere la trattativa col Palermo in tempi brevi”.

Dario Saric è uno dei tantissimi giocatori arrivati durante il
mercato estivo, con il Palermo che adesso è chiamato a diventare, nel
più breve tempo possibile, una squadra unita e coesa: “Siamo giocatori
nuovi, siamo forti ma dobbiamo amalgamarci e ci vuole tempo. Siamo già
in campionato e il tempo a disposizione è poco ma con gli allenamenti e
le partite stiamo provando ad unirci. Siamo una squadra importante
chiamata a fare un campionato importante, sappiamo che abbiamo degli
obiettivi da raggiungere e siamo provando a diventare squadra nel più
breve tempo possibile”. 

Il centrocampista ex Ascoli, già prima che la trattativa con i rosa
venisse chiusa, è stato inondato da messaggi dei tifosi palermitani che
lo hanno spinto a sposare la causa rosanero: “Quando il Palermo ti
chiama e ti fa capire quanta voglia ha di averti tutti, ovviamente, ti
dicono di andare. Ho ricevuto tantissimi messaggi da parte dei tifosi e
mi è venuta una voglia incredibile di venire a Palermo. Sono felicissimo
di essere qui, essere un punto importante in una squadra come Palermo è
motivo di grande orgoglio”. 

“Il ruolo di mezzala è quello mio naturale – continua Saric in merito
al suo ruolo in campo -ma ho giocato anche nel centrocampo a due e da
trequartista. Non mi piace vedermi come un ruolo, gioco dove vuole il
mister e sono pronto a sacrificarmi in qualsiasi posizione in campo”. 

Dopo l’esordio casalingo in maglia rosanero contro il Genoa adesso,
per Saric, manca solo l’arrivo della sua famiglia che l’ha sempre
seguito in ogni partita: “La mia famiglia mi seguirà anche qui a
Palermo, arriveranno a breve. Gli ho parlato dello stadio e
dell’atmosfera al Barbera e non vedono l’ora di venire a vedermi. Non
ero mai venuto in una città cosi grande, è sì caotica ma mi trovo bene e
sono felice. Ho preso casa, mi piacciono la città e il mare che
conoscevo già perché ero venuto in vacanza”.

“La concorrenza stimola – ha affermato il centrocampista in merito al
gran numero di giocatori forti in mediana – quando ti alleni con gente
forte tendi a dare il meglio e a migliorarti. E’ un centrocampo di
livello e mi sto trovando molto bene, Stulac e Segre hanno fatto bene
nella passata stagione così come Broh e Damiani sono giocatori di
qualità. Avere un centrocampo forte è la base di una squadra forte”. 

Una storia “difficile e particolare”, come da lui stesso definita,
quella di Dario Saric nato e cresciuto in Italia da genitori bosniaci
costretti a fuggire per via della guerra nei primi anni novanta: “Nel
1994, dopo che mio padre è stato ferito, i miei genitori sono venuti in
Italia e sono nato e cresciuto qui. Quando vieni da una situazione
difficile rimani legato ai valori di famiglia e alla nazionalità di
provenienza. Mi sento in parte bosniaco perché i miei sono nati e hanno
combattuto lì, sono andato spesso perché ci sono i miei parenti e questo
legame poi rimane”.

Orgoglio nazionale che si riflette anche nel sogno di vestire, un
giorno, la maglia della Bosnia: “Per me giocare in nazionale bosniaca
sarebbe un onore perché la sento mia, lotterei per la Bosnia come ha
lottato la mia famiglia. E’ sicuramente uno degli obiettivi della mia
carriera, sarebbe un onore indossare la maglia della mia nazionale e
spero di riuscirci in futuro”. 

In conclusione di conferenza Saric ha parlato di un altro bosniaco
rimasto nel cuore dei tifosi rosanero ovvero Mato Jajalo: “L’ho
conosciuto quando giocavo a Carpi e lui era qui a Palermo, poi non ci
siamo più incrociati ma quando sono venuto al Barbera gli ho chiesto la
maglia a fine gara. Ero molto giovane, Jajalo lo conoscevo di nome ed
era un giocatore importante”.

Redazione

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Fonte della notizia: livesicilia

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