Nel giorno del ritorno tra le grandi, con la sfida al Torino che profuma di serie A, il Palermo dovrebbe finalmente sciogliere i dubbi sul futuro tecnico. La scelta è fatta, il prescelto è Eugenio Corini. Una decisione arrivata dopo lunghi sondaggi e riflessioni e che ha avuto l’accelerazione definitiva nella tarda serata di ieri.
Non c’è ancora la firma del contratto
ma dopo i primi colloqui telefonici e i dovuti approfondimenti il nome
dell’ex giocatore ed allenatore rosanero ha ottenuto l’ok del City
Group. Adesso si lavorerà per limare gli ultimi dettagli del contratto,
dalla cifra di ingaggio alla durata che dovrebbe essere almeno biennale.
E si entrerà nel vivo anche del calciomercato per rinforzare la squadra
secondo le esigenze del tecnico.
Corini è sempre stato in vantaggio nella corsa alla panchina
ed è in fondo la scelta più naturale per una serie di considerazioni
non soltanto tecniche ma anche umane e ambientali: conosce bene la città
e la sua tifoseria (che lo apprezza) e probabilmente ha già studiato
pregi e difetti del gruppo attualmente a disposizione del tecnico ad
interim Stefano Di Benedetto. Ha superato la concorrenza di D’Angelo e
De Rossi su cui i vertici tecnici della società avevano puntato
l’attenzione e l’ufficialità del suo ingaggio dovrebbe avvenire entro
domani sera.
Se non ci saranno colpi di scena – a questo punto obiettivamente poco
probabili – Corini si insedierà a partire dalla prossima settimana, e
dunque avrà appena cinque giorni di tempo per preparare il primo incontro di campionato contro il Perugia, con
un occhio al campo di allenamento e l’altro alle mosse di mercato per
le quali si confronterà con Zavagno e Rinaudo che dovranno lavorare sodo
per sfoltire gli “esuberi” e trovare rinforzi adeguati senza
allontanarsi dal budget a disposizione.
Una situazione non semplice, figlia di una “falsa partenza” con Baldini e Castagnini
che hanno deciso di dimettersi dall’incarico dopo aver dettato le prime
mosse della stagione (cinque rinnovi di contratto) e avere riempito la
casella degli “over” seguendo un’idea iniziale che è morta sul nascere.
Di Benedetto finora, con intelligenza, si è preoccupato con successo di
tenere alta la tensione ma dopo la definizione del contratto del tecnico
bisognerà fare una chiacchierata con i singoli per capire se c’è
davvero qualcuno scontento che preferirà andare via.
Per ora le probabili cessioni sono due, De Rose (Cesena) e Luperini (Perugia),
che hanno avuto buone offerte. I possibili acquisti saranno almeno
cinque (servono anche giocatori di grande esperienza nel torneo cadetto)
ma la situazione può cambiare proprio in funzione dei piani che il
settore tecnico elaborerà nelle prossime ore.
La partita di stasera, che vede il Palermo sfavorito, assume un valore importante
proprio in vista dell’immediato futuro. Già la gara con la Reggiana di
domenica scorsa ha ridato entusiasmo a un ambiente fin troppo
preoccupato, un ‘altra prestazione di cuore e tecnica – al di là del
risultato – potrebbe servire a rivedere alcuni giudizi.
Non mancano certo gli stimoli, di fronte a una squadra di serie A
che in questo precampionato ha palesato tanti problemi, e con la
prospettiva – in caso di qualificazione – di affrontare un avversario
abbordabile come il Cittadella che ieri sera ha eliminato il neopromosso
Lecce. D’altro canto non sarebbe la prima volta che il Palermo di serie
B diventa protagonista in coppa Italia: per due volte negli anni ’70
arrivo a un passo dal traguardo finale.
Possiamo dire che oggi è il “giorno zero” della nuova società targata City Group che,
come annunciato il mese scorso in conferenza stampa, vuole fare senza
strafare, compiere i passi giusti senza spese pazze ma costruendo solide
fondamenta. E prima di poter esprimere giudizi sarà il caso di
aspettare il via del campionato e la fine del calciomercato.