Serie C, Avellino-Palermo 1-2: Brunori Valente ribaltano il risultato
vince una in cui ha sofferto tanto, forse più del dovuto, soprattutto in
considerazione delle assenze dell’Avellino. Tanto, alla fine, contano i
risultati e tutto il resto è materia per gli allenatori. A proposito,
Baldini farà bene a preoccuparsi delle amnesie difensive che soprattutto
in trasferta continuano ad essere una costante della stagione rosanero.
Stagione ricca di rimpianti per quel che poteva essere, per i punti
persi per strada e per il distacco accumulato dal primo posto, con un
Brunori sempre più protagonista: oggi all’attivo un gol e un assist e
un’altra rete fallita sotto l’effetto ipnotico del portiere avversario.
Ma anche Massolo, l’estremo difensore rosa preferito a Pelagotti, ha
sfoderato interventi da vetrina, pur spaventando tutta la squadra nella
ripresa con un’uscita da Parco Uditore, dove da venerdì alberga la Casa
delle Farfalle.
Oggi al Partenio Lombardi, poi, a favore della
banda Baldini ha giocato la roulette dei cartellini, dato che il rosso è
uscito per i verdi e ai rosa sono toccati solo i gialli. Una ragione in
più per preoccuparsi per l’allenatore del Palermo, perché quando è in
inferiorità numerica la sua squadra cede di schianto, mentre quando la
dea bendata le regala la superiorità, gli effetti sono meno visibili,
tanto che l’Avellino ha continuato ad essere pericoloso fino al 94′
(compreso) minuto di gioco.
Ma siccome non tutto può essere nero,
ecco l’aspetto rosa: la forza di reazione. Di certo, non un must del
campionato 21-22. Il Palermo è andato sotto nel primo tempo, quando il
migliore in campo della giornata con Brunori, il tanto qui a Palermo
bistrattato Kanoute, ha servito Matera con un tocco morbido che il
centrocampista ha esaltato, infilando la porta di un incolpevole
Massolo. Poteva essere l’inizio dell’ennesima mazzata alle ambizioni di
De Rose e compagni. Invece no, non è andata così. Un minuto dopo Bomber
Brunori ha calciato al volo da fuoriclasse un angolo battuto da
Dall’Oglio, sferrando un preciso e imparabile diagonale alla destra di
Forte: 1-1. Poco dopo – è vero – ha fallito l’occasione del vantaggio,
con uno scavetto troppo scavato, ma nella ripresa ha regalato al
pubblico palermitano un’altra perla, involandosi sulla sinistra e
mettendo il suo strapotere tecnico (nella categoria) al servizio
dell’obiettivo, rinunciando alla tentazione di concludere in porta da
posizione defilata per servire al centro un esageratamente libero
Valente. L’ala si è presa la sua buona mezz’ora di tempo per stoppare il
pallone e poi calciarlo con violenza… contro la traversa, fortuna
che la sfera sia rimbalzata dentro la porta e che Valente abbia così
evitato di emulare Plescia, che nel primo tempo aveva cacciato chissà da
dove coltello e forchetta per mangiarsi un piatto ben condito
apparecchiato dalla destra dal solito straripante Kanoute.
Bentornata
vittoria in trasferta, adesso andiamoci a prendere i 3 punti con
l’Andria, ma guai a pensare che il Palermo sia improvvisamente diventato
una squadra stellare.