Hera Hora, la sentenza del Tribunale: ecco le valutazioni dei giudici
L’ordinanza del Tribunale di Catania che dispone un sequestro conservativo dei beni di Hera Hora per 2,35 milioni di euro, rappresenta un nuovo capitolo della diatriba tra Dario Mirri e Tony Di Piazza e offre nuovi elementi sulle vicende interne alla controllante del Palermo FC dopo che Di Piazza ha esercitato il diritto di recesso dalla quote.
Lo stesso Tony Di Piazza ha evidenziato uno dei punti salienti della decisione dei giudici, i quali hanno sottolineato che Hera Hora “non ha provveduto alla liquidazione della quota di Italplaza” e avrebbe manifestato la “chiara volonta? di rinviare “sine die” il pagamento di quanto dovuto”. Situazione che secondo il collegio giudicante costituisce il rischio di un pregiudizio grave “evidente” in attesa del giudizio di merito.
Il Tribunale ritiene infatti che il recesso dalle quote di Hera Hora (il 40%) da parte della Italplaza sia stato esercitato legittimamente e prende atto che al 6 dicembre 2021 (cioè 6 mesi dopo che il recesso è diventato efficace) la società di Di Piazza doveva ricevere una somma di denaro corrispondente al valore delle quote. E i giudici hanno ritenuto non condivisibili le deduzioni di Hera Hora su una possibile illegittimità del recesso, ribadendo inoltre che il termine dei 180 giorni per il versamento di quanto dovuto (previsto dal codice civile) è “imperativo ed inderogabile”, oltre che congruo. Anzi: i giudici sostengono che Hera Hora avrebbe di fatto ammesso di non aver rispettato quanto disposto dall’articolo 2743 del codice civile e di stare ancora valutando se cedere le quote a un terzo o eventualmente liquidare la società, quando invece la scelta sul come procedere doveva essere ormai presa.
Dai giudici è stata anche respinta la tesi secondo cui Hera Hora vanterebbe un presunto “controcredito” per effetto del rimborso delle quote (perché sarebbe sostanzialmente un ostacolo al raggiungimento degli “impegni” assunti con il piano triennale del nuovo club – e fonte di potenziali iniziative risarcitorie da parte del Comune di Palermo). Per i giudici, invece, dall’analisi del piano triennale non emergerebbe l’assunzione di alcun tipo di obbligo in tal senso da parte della societa? Hera Hora.