Latina, Jefferson chiede scusa: “Sono andato fuori controllo, è passato un messaggio sbagliato”
Il centravanti del Latina Jefferson ha affidato ai propri canali social le scuse per quanto accaduto ieri sera contro l’Avellino, con lo scontro fisico con l’avversario Silvestri che gli è costato ben quattro giornate di squalifica:
“Volevo parlare dell’accaduto di ieri, volevo spiegare quanto occorso,
me lo stanno chiedendo in tanti, volevo approfittare di questo momento a
mente fredda per spiegarmi: è stata una partita combattuta e molto
fisica, verso la fine ho commesso un fallo su Silvestri, lui si è
lasciato andare a terra prendendosi il fallo, mentre io l’ho pestato
mentre lui cadeva. Lui si è alzato, mi ha dato una manata in faccia e io
d’istinto ho sbracciato prendendolo di striscio nel viso, da lì è
arrivato l’arbitro con il cartellino rosso e sono andato fuori di testa.
Mi dispiace perché sono scene brutte a vedersi, soprattutto io che ho
sempre cercato di essere un professionista modello. Non sarò mai un
angelo e non dico neppure che sono il più bravo del mondo, ma neppure il
più cattivo. Mi dispiace perché c’erano tanti bambini e ho passato un
messaggio sbagliato: non lo volevo fare. Sono uscito fuori controllo, ho
esagerato, mi dispiace perché si è creata una linea che non è quella
che ho sempre seguito in carriera. Io non ho nulla contro nessuno, deve
essere chiaro, fortunatamente i compagni e anche alcuni di coloro i
quali giocano nell’Avellino che hanno militato con me sanno che sto
dicendo la verità. C’è stato anche un mezzo chiarimento con Silvestri,
ma mi dispiace che oramai era già accaduto il fattaccio. Mi dispiace per
i miei compagni e il mister dato che sarò squalificato. Dispiace perché
è stato un casino che non è servito a nulla. Volevo chiedere scusa per
questa mia azione: chi ha fatto il calciatore sa che può capitare, non
sto qui a fare il perbenista ma non voglio neppure passare per il più
cattivo del mondo. Chiedo scusa a chi è interessato, soprattutto al
pubblico, ai compagni e alla società. E’ stato un fatto isolato che si è
già chiuso ieri. Chi mi conosce sa quello che sto dicendo. Spero che
non capiti mai più”.
“Volevo parlare dell’accaduto di ieri, volevo spiegare quanto occorso,
me lo stanno chiedendo in tanti, volevo approfittare di questo momento a
mente fredda per spiegarmi: è stata una partita combattuta e molto
fisica, verso la fine ho commesso un fallo su Silvestri, lui si è
lasciato andare a terra prendendosi il fallo, mentre io l’ho pestato
mentre lui cadeva. Lui si è alzato, mi ha dato una manata in faccia e io
d’istinto ho sbracciato prendendolo di striscio nel viso, da lì è
arrivato l’arbitro con il cartellino rosso e sono andato fuori di testa.
Mi dispiace perché sono scene brutte a vedersi, soprattutto io che ho
sempre cercato di essere un professionista modello. Non sarò mai un
angelo e non dico neppure che sono il più bravo del mondo, ma neppure il
più cattivo. Mi dispiace perché c’erano tanti bambini e ho passato un
messaggio sbagliato: non lo volevo fare. Sono uscito fuori controllo, ho
esagerato, mi dispiace perché si è creata una linea che non è quella
che ho sempre seguito in carriera. Io non ho nulla contro nessuno, deve
essere chiaro, fortunatamente i compagni e anche alcuni di coloro i
quali giocano nell’Avellino che hanno militato con me sanno che sto
dicendo la verità. C’è stato anche un mezzo chiarimento con Silvestri,
ma mi dispiace che oramai era già accaduto il fattaccio. Mi dispiace per
i miei compagni e il mister dato che sarò squalificato. Dispiace perché
è stato un casino che non è servito a nulla. Volevo chiedere scusa per
questa mia azione: chi ha fatto il calciatore sa che può capitare, non
sto qui a fare il perbenista ma non voglio neppure passare per il più
cattivo del mondo. Chiedo scusa a chi è interessato, soprattutto al
pubblico, ai compagni e alla società. E’ stato un fatto isolato che si è
già chiuso ieri. Chi mi conosce sa quello che sto dicendo. Spero che
non capiti mai più”.