Cessione Grosseto, parla S. Ceri: “Rischiavamo di schiantarci”

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Simone Ceri, ex co-presidente del Grosseto, parla a Radio Sportiva del
passaggio societario a Di Matteo, nuovo proprietario del club toscano
fortemente contestato dalla tifoseria per le sue dichiarazioni sulla
Camorra di qualche anno fa che lo costrinsero a lasciare il Teramo: “La
nostra situazione era grave non credo più grave di tante altre realtà
della Lega Pro, ma per noi che non siamo disposti a inventare artifizi
per sistemare un bilancio era una situazione seria. Siamo stati
incalzati sia dal nostro commercialista sia dalla Covisoc che è venuta a
controllare i nostri conti, e alla consapevolezza si è aggiunta un po’
di paura: e nel momento che sei impaurito sei più debole e siamo stati
azzannati”.

Come si pone verso le proteste dei tifosi per il passato dei compratori?

“Abbiamo chiesto delle cose, partendo dal presupposto che non avevamo
grande scelta, il rischio era di schiantarci noi e il Grosseto, eravamo
presi per la gola in realtà: abbiamo chiesto la sostituzione della
fideiussione da presentare alla Lega ed è stata prontamente fatta in una
banca grossetana in 5 giorni, hanno versato quello che dovevano
versare, e quindi da quel punto di vista non sono attaccabili. Per il
resto c’è un Comitato Etico che giudica non so in base a cosa, oggi mi è
stato inviato uno striscione contro Di Matteo che è spuntato a Imola,
evidentemente forse qualcosa non è andato per il verso giusto da altre
parti… vedremo cosa delibererà il Comitato Etico, nell’eventualità noi
saremo qui. Nel caso saremo pronti a fare marcia indietro, naturalmente
tenendo presente la situazione e avendo passato il momento di
smarrimento ansia e paura, a metterci a cercare soggetti che non abbiano
dubbi su pregressi che a mio avviso dovrebbero bastare a tenerli fuori
dal calcio”.

Un appello alla Lega Pro?

“A noi la situazione l’ha complicata Il cambio della gestione dei
“minutaggi” in corsa lo scorso anno, ci abbiamo rimesso un sacco di
soldi, si parla di cose che potevano essere evitate… Io alla Lega Pro e
alla Federazione dico solo di fare il loro dovere e di pensare al
calcio, se uno preso dalla paura e dall’ansia può sbagliare chi giudica
in modo asettico dall’esterno non può permettersi di farlo”.

Redazione

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Fonte della notizia: TMW

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